35 italiani volano a Cuba per lo studio clinico sul vaccino Soberana Plus

In volo lunedì 15 novembre da Milano Malpensa oltre 35 italiani con destinazione Cuba per prendere parte allo studio clinico sul vaccino Soberana Plus. Questo studio è frutto della collaborazione tra la Clinica Universitaria Amedeo di Savoia dell’ASL Città di Torino e le autorità sanitarie di Cuba ed è realizzato grazie alla collaborazione dell’Agenzia per l’Interscambio Culturale ed Economico con Cuba (AICEC).

L’Ambasciata di Cuba a Roma spiega in una nota che “Soberana Plus Turin” è uno studio clinico eseguito a Cuba ed in Italia per persone vaccinate con vaccini autorizzati nell’Unione Europea (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson) e che ricevono come terza dose il vaccino cubano Soberana Plus, realizzato dall’Istituto Finlay di vaccini dell’Avana.

La vaccinazione avverrà a Cuba nell’ambito di uno studio clinico autorizzato dall’autorità regolatoria CECMED, per poi ritornare in Italia. Nel nostro Paese dopo 28 giorni dalla vaccinazione sarà effettuato un prelievo con misurazione della risposta anticorpale specifica da parte del Laboratorio di Microbiologia e Virologia e della Clinica Universitaria Amedeo di Savoia dell’ASL Città di Torino.

Il monitoraggio dell’Ospedale Amedeo di Savoia avverrà nell’ambito di uno Studio Osservazionale, grazie all’approvazione del Comitato Etico della Regione Piemonte. È una collaborazione bilaterale tra Italia e Cuba, realizzata grazie all’Agenzia per l’Interscambio Culturale ed Economico con Cuba (AICEC), già impegnata nell’arrivo e accompagnamento della Brigada Medica Cubana impegnata all’Ospedale Covid OGR dell’ASL Città di Torino, nella primavera del 2020.

L’obiettivo è verificare l’efficacia del vaccino Soberana Plus come dose di rinforzo dei vaccini impiegati in Europa, è stato possibile grazie all’apporto delle Ambasciate di entrambi i Paesi, a Roma e a L’Avana. A Cuba, una volta espresso il loro consenso finale ed effettuati tutti i pre-screening previsti dal rigoroso protocollo scientifico dello studio, i candidati saranno vaccinati.

Soberana Plus è l’unico vaccino al mondo sviluppato, sin dall’inizio, come prodotto destinato al boost ed alla rivaccinazione di persone vaccinate con altri preparati o per rafforzare l’immunizzazione di persone che hanno superato la malattia. Si tratta come gli altri Soberana (Soberana01 e Soberana02) di un vaccino proteico a subunità, basato su una tecnologia consolidata, utilizzata per un amplissimo spettro di vaccini per l’età adulta e infantile, fino ai vaccini neonatali. Infatti i Soberana sono vaccini molto sicuri per i bambini e a Cuba sono già stati somministrati a milioni di bambini, a partire dai 2 anni di età, senza effetti avversi. Inoltre la tecnologia proteica a subunità garantisce costi estremamente contenuti, facilità di stoccaggio, semplicità tecnologica e quindi facilità produttiva in grande scala, rappresentando una enorme speranza nella sfida di garantire vaccini per tutta l’umanità.

“In una prospettiva sempre più post-emergenziale, il completamento dello sviluppo dei vaccini proteici come il Soberana plus amplierà le opzioni a disposizione delle strategie di controllo a lungo termine del COVID-19, nella volontà di creare e mantenere uno stabile schermo protettivo nei riguardi delle conseguenze cliniche più gravi dell’infezione da SARS-CoV-2″ dichiara il prof. Giovanni Di Perri, Direttore della Clinica Universitaria Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia dell’ASL Città di Torino. “Un elemento di particolare interesse di questa iniziativa è rappresentato appunto dalla strutturazione convenzionale del vaccino, ovvero dall’assenza di materiale genetico, sia esso mRNA o DNA provirale”.

“Per coloro la cui refrattarietà ai vaccini di corrente distribuzione è appunto rappresentata dal loro contenuto in acidi nucleici – continua il prof. Di Perri – lo sviluppo di vaccini come il Soberana Plus può costituire una soluzione più gradita, contribuendo quindi in ultima analisi ad ampliare la percentuale di popolazione protetta dalla vaccinazione. I risultati preliminari sembrano oltremodo promettenti in termini di produzione anticorpale neutralizzante e si augura che le tappe ancora da percorrere, grazie al sodalizio italocubano, possano procedere speditamente”.

Antonio Nesci

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