Il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), approvato dal Consiglio dei ministri, ridisegna la cornice macroeconomica dell’Italia.
Il deficit scende al 3% già quest’anno, rispetto al 3,3% stimato in primavera, mentre la crescita del Pil è stata ridimensionata: +0,5% nel 2025 e +0,7% nel 2026, contro il +0,6% e +0,8% previsti sei mesi fa.
Il governo punta a sfruttare il margine creato dal miglioramento dei conti per finanziare alcune priorità politiche. Primo obiettivo, il taglio dell’Irpef per i redditi medi, con la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33%. A favore delle famiglie, allo studio nuove detrazioni con il quoziente familiare.
Per le imprese, il ministro Adolfo Urso annuncia la creazione di un “incentivo orizzontale” dopo le criticità emerse nella Transizione 5.0. Sul fronte sanità, la legge di Bilancio dovrebbe garantire risorse aggiuntive per 2-3 miliardi oltre ai 4 già previsti, con un piano di 27mila nuove assunzioni.
Particolare attenzione anche alle spese per la Difesa, che cresceranno progressivamente fino a raggiungere 12 miliardi in tre anni, pari allo 0,5% del Pil nel 2028.
Il Dpfp sarà inviato ora alle istituzioni europee e sottoposto all’esame delle Camere, previsto per il 9 ottobre.
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