Torino rende omaggio a Vasile Alecsandri e ad un’amicizia che attraversa i secoli

Con una solenne cerimonia iniziata nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e culminata con lo scoprimento di due targhe commemorative in via San Francesco da Paola 4, Torino ha reso omaggio a Vasile Alecsandri (1821-1890), poeta, politico e ministro degli Affari Esteri della Romania. A dare il benvenuto in Università, è intervenuto il rettore Stefano Geuna, che ha evidenziato la partecipazione attiva dell’ateneo torinese nel promuovere l’amicizia tra i popoli e collaborazioni con università europee.

La presidente della Circoscrizione 1, Cristina Savio, ha ripercorso le vicende di Vasile Alecsandri, personaggio poliedrico, di statura europea, mentre Ioana Gheorghias, console generale di Romania a Torino, ha sottolineato il ruolo politico di Alecsandri, grande diplomatico che ebbe rapporti con il conte Camillo Benso di Cavour e altri illustri personaggi nella seconda metà dell’Ottocento, entrato a far parte della storia e della cultura di Torino. L’ambasciatrice di Romania in Italia, Malta e San Marino, Gabriela Dancau, ha spiegato che Vasile Alecsandri è stata una delle figure più attive nel riconoscimento culturale del giovane Stato della Romania, con una storica missione diplomatica a Torino, dove compose anche mirabili poesie e fu protagonista di un’amicizia politica, diplomatica e culturale che ha attraversato i secoli e dura ancora oggi.

L’iniziativa è il completamento di un percorso di memoria iniziato nel 1977 – ha affermato Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica di Torino, intervenuta in rappresentanza della Città – quando fu intitolata una via nel quartiere Pozzo Strada a Vasile Alecsandri, grande uomo di Stato, insigne poeta e drammaturgo. A Torino – ha aggiunto Maria Grazia Grippo – vive ora un’unica comunità, cementata da un’amicizia che dura da secoli, grazie anche dall’opera di Vasile Alecsandri a Torino, città che per prima ha istituito un corso universitario di lingua e letteratura romena. Alla cerimonia hanno partecipato anche i sindaci di Venaria e di Castellamonte, il Gruppo storico Historia Subalpina e il Gruppo storico Militaria 1848-1945 di Torino; il Quartetto diretto dal Maestro Adrian Pinzaru ha eseguito gli inni nazionali romeno e italiano.

Vasile Alecsandri nasce nel 1821 nella provincia di Bacău da un’agiata famiglia, con cui in giovane età si trasferisce a Iasi, dove studia alla scuola francese. Raggiunge Parigi all’età di tredici anni e qui proseguire il suo percorso di formazione, scegliendo di cimentarsi nella sua vera passione: la letteratura.
È un grande viaggiatore e nel corso della sua vita visita numerose volte l’Africa e l’Asia, coltivando però un rapporto speciale con l’Italia, terra in cui intrattiene importanti legami e che i patrioti romeni considerano particolarmente affine alla loro patria sotto il profilo storico-culturale. Con altri letterati, nel 1844, contribuisce a fondare il Teatro Nazionale Moldavo e, quattro anni più tardi, partecipa attivamente ai moti rivoluzionari del ’48 romeno, componendo poesie a sfondo politico e divenendo una delle guide del movimento unitarista. Dopo il 1859 segue un’intensa azione diplomatica, nell’ambito della quale viene inviato più volte, come ministro degli esteri in missione diplomatica a Torino, dal re Vittorio Emanuele II e dal capo del Governo, Camillo Benso di Cavour, di cui conquista la fiducia e l’appoggio.

In segno di gratitudine nei confronti del Governo sabaudo, il Parlamento della Romania decide, nel 1863, l’istituzione di una cattedra di lingua, letteratura e storia romena all’Università di Torino, sovvenzionata dallo Stato stesso. Alecsandri nel tempo costruisce e mantiene ottimi rapporti personali con illustri uomini piemontesi, quali il Cavalier Annibale Strambio, console e funzionario della diplomazia regionale, Giovenale Vegezzi Ruscalla, politico e studioso appassionato sostenitore della causa romena, Costantino Nigra, statista di livello europeo e il generale Alfonso Lamarmora, dedicando entusiaste poesie e pagine di prosa all’Italia, al Piemonte, alla sua storia e ai suoi grandi uomini. Chiude la sua carriera come ambasciatore plenipotenziario a Parigi. Muore a Mirceşti nel 1890.

Antonio Nesci

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