A Torino un “Registro di nome e genere di elezione” per evitare discriminazioni

Con un voto espresso a maggioranza, il Consiglio comunale ha impegnato l’Amministrazione civica a presentare entro tre mesi una proposta di delibera e regolamento per il Registro per il riconoscimento del nome e del genere di elezione.

Approvando il provvedimento, presentato da Silvio Viale (Lista Civica) insieme ad altri consiglieri e consigliere, l’assemblea elettiva di Palazzo Civico intende fornire un sostegno concreto alle numerose persone che si trovano costrette a dover vivere con documenti incongruenti con l’aspetto esteriore e l’identità sociale, mantenendo nome anagrafico e sesso di origine. Questo, spiega il provvedimento, le costringe talvolta a una sorta di coming out forzato. In attesa che il Parlamento modifichi le attuali disposizioni di legge, le modifiche anagrafiche del sesso e del nome sono autorizzate dal Tribunale. Nonostante le sollecitazioni dell’Unione europea e della corte di cassazione per una modifica legislativa che riconosca il diritto all’identità di genere, “è improbabile che questo accada nel prossimo futuro“, segnala il documento. Così, molte persone che non fanno richiesta al Tribunale e restano in una condizione di genere, vissuta o percepita, diversa da quella anagrafica.

In attesa di modifiche legislative, sostengono i promotori della mozione poi fatta propria dalla Sala Rossa, è già ora possibile creare un’identità “alias” corrispondente al genere di elezione, che, pur non modificando i registri anagrafici, consenta alle persone transgender e transessuali di essere riconosciute secondo l’identità di genere affermata.

In tutti gli ambiti di competenza dell’amministrazione comunale – afferma la mozione – è fin d‘ora possibile l’introduzione di un registro “alias”, che potrebbe essere un punto di riferimento al momento del rilascio di tessere delle biblioteche comunali, impianti sportivi, abbonamenti per il trasporto pubblico, documenti di riconoscimento interno per i dipendenti comunali o delle aziende partecipate. Inoltre, sottolinea il testo, si potrebbe in questo modo garantire il nome di elezione – e con la giusta rilevanza grafica nelle – epigrafi funebri, per garantire, anche dopo il decesso,  il diritto alla propria identità di genere scelta.

A sostegno del provvedimento, prima del voto in aula,  sono intervenuti i consiglieri e consigliere Conticelli, Cerrato, Patriarca e Cioria (PD), Sganga e Castiglione (M5S), Diena (Sinistra ecologista), Garione (Moderati) e Ciampolini (Torino Domani), mentre ha annunciato la propria astensione Santiangeli (PD). Il documento ha ricevuto 21 voti a favore, con 5 contrari e 4 astenuti.

Antonio Nesci

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