I risultati della raccolta 2022 dei rifiuti elettronici in Piemonte

Presentazione dei dati della raccolta dei rifiuti elettronici avvenuta nel 2022 in Piemonte da parte dell’assessore regionale all’Ambiente e del direttore generale del Centro di Coordinamento Raee Fabrizio Longoni. L’assessore ha evidenziato che il Piemonte, nonostante il calo nazionale della raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettroniche, mantiene comunque una posizione migliore rispetto alle altre regioni del Nord e che a breve in Consiglio regionale approderà la discussione del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che spazia su vari aspetti, tra i quali, fondamentale, quello del recupero e del riciclo nell’ottica del passaggio da un’economia lineare ad una circolare con la creazione di una filiera che porterà non solo nuova impiantistica ma anche nuovi posti di lavoro. Si sta anche ragionando per creare un hub nazionale per il riciclo delle batterie e dei pannelli fotovoltaici e si aumenteranno i centri di raccolta per i rifiuti elettronici grazie ai fondi del Pnrr e del Fesr.

I dati sulla rendicontazione annuale dei volumi avviati a riciclo sono disponibili su https://bit.ly/RRegRAEE2022

Dal report emerge che nel 2022 il Piemonte ha avviato a corretto riciclo 24.620 tonnellate di Raee, in calo del 5,9% rispetto al 2021. La flessione è comunque migliore rispetto all’andamento nazionale (-6,2%) e molto più contenuto rispetto alla perdita registrata dall’area del Nord Italia (-8,6%). Si riduce di conseguenza (-4,8%) anche la raccolta pro capite, pari a 5,78 kg per abitante, valore ancora una volta di sotto sia della media dell’area di appartenenza (6,72 kg/ab) e di quella nazionale (6,12 kg/ab). La flessione non impatta sulla classifica nazionale: la regione si conferma al tredicesimo posto della graduatoria nazionale.

La riduzione tocca quasi tutti i raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici, il calo è però inferiore a quello registrato dai singoli raggruppamenti a livello nazionale. Fa eccezione freddo e clima, la cui raccolta cresce dell’1,5% per un totale di 7.453 tonnellate, in controtendenza rispetto alla flessione registrata a livello nazionale (-0,7%). Il raggruppamento grandi bianchi perde il 7,4% e scende a 7.672 tonnellate, che continuano a essere i maggiori quantitativi raccolti a livello regionale con un peso del 31,2% sul totale raccolto.
Tv e apparecchi con schermi (R3) segna il -14,7% in meno rispetto al 2021, per un totale di 4.703 tonnellate.

I volumi di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) registrano una flessione del 4,5% per un totale di 4.673 tonnellate. La raccolta di sorgenti luminose (R5) si ferma a 119 tonnellate, in calo del 3,1% rispetto al 2021.

Raccolta per province
La provincia di Torino raccoglie poco più del 47% dei quantitativi piemontesi, precisamente 11.702 tonnellate. Secondo posto per la provincia di Cuneo con 3.753, terzo per Alessandria con 2.437, tallonata da Novara con 2.353. Seguono con 1.403 tonnellate il Verbano-Cusio-Ossola, con 1.131 Vercelli, con 1.128 Asti e con 711 Biella.

Pro capite per province
In termini di raccolta procapite, il Verbano-Cusio-Ossola conferma il primato regionale con 9,10 kg/abitante, nonostante una flessione del 2,7% rispetto al 2021, tra le più contenute a livello nazionale, che le consente di posizionarsi al 13° posto della classifica italiana. Vercelli a sua volta si conferma seconda con 6,81 kg/ab. Entrambe le province hanno un dato superiore alla media del Nord Italia (6,72 kg/ab), al pari di Novara con 6,50 kg/ab e di Cuneo con 6,47 kg/ab.
La provincia di Alessandria si ferma a 5,98 kg/ab, mentre Asti raggiunge i 5,42 kg/ab. Segue la pro-vincia di Torino con 5,3 kg per abitante. Meno fa solo la provincia di Biella con 4,18 kg/ab.

La rete di raccolta
Un’ulteriore analisi ha riguardato il contributo fornito da centri di raccolta comunali (CdR) e luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR): il 77,1% transita attraverso i CdR, il 22,8% dagli LdR. Ma se questi ultimi hanno incrementato la raccolta dell’1% rispetto al 2021, valore in ogni caso ancora inferiore alla media nazionale (24%), nei centri di raccolta comunale è scesa del 7,7%.
Particolare la situazione della gestione nella provincia di Torino, dove il 45,5% viene con-segnato nei negozi di elettronica di consumo.

Antonio Nesci

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