Oltre 850 mila euro dalla Regione Piemonte per abbattere le barriere architettoniche

Per incentivare la progettazione dei piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche i Comuni piemontesi potranno contare su 865.000 euro: è quanto prevede una delibera della Giunta regionale sull’accesso alle risorse statali del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità. “Eliminare tutte le barriere che impediscono alle persone con disabilità di accedere in pieno agli spazi e ai servizi delle nostre città è un dovere di civiltà che merita la massima priorità politica – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone – Daremo ai Comuni piemontesi risorse per intervenire concretamente con mappature aggiornate e operative”.

“Il Piemonte si conferma una Regione attenta ai più fragili e alle loro necessità, sulle quali continueremo a investire – aggiungono il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore Chiara Caucino – Purtroppo, nonostante gli sforzi adottati in questi anni il problema dell’abbattimento dellebarriere architettoniche, specie nelle aree più degradate dove spesso insistono gli edifici di edilizia pubblica residenziale, rimane un vulnus. Occorre impegnarci sempre di più per aumentare il benessere dei più fragili, eliminando tutti quegli ostacoli che, di fatto, impediscono una vita normale. In questo senso le risorse che arriveranno in Piemonte rappresentano un’opportunità fondamentale, che è nostro compito gestire nel migliore dei modi. Ricordiamo che il livello di civiltà di un popolo si misura sulle attenzioni che riserva ai disabili”.

Per consentire l’utilizzo delle risorse è stato previsto un criterio di ripartizione basato sulla suddivisione dei Comuni del Piemonte in fasce di popolazione e attribuendo ad ognuna di esse un contributo fisso: 20.000 euro ai Comuni con più di 106.000 abitanti, 15.000 euro ai Comuni tra 40.001 e 106.000 abitanti, 10.000 euro ai Comuni tra 20.001 e 40.000 abitanti, 8.000 euro ai Comuni tra 5.000 e 20.000 abitanti, 4.000 euro ai Comuni tra 1.000 e 4.999 abitanti, 2.000 euro ai Comuni con meno di 1.000 abitanti. I contributi verranno assegnati ai Comuni che manifesteranno interesse dopo la comunicazione formale del Settore Politiche di welfare abitativo della Direzione regionale Sanità e Welfare. Le eventuali risorse residue verranno ripartite proporzionalmente tra le città aderenti, a seconda del gruppo di appartenenza.

Antonio Nesci

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