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Altro pareggio, solo due punti per Sarri nelle ultime tre partite

Cosa succede alla squadra di Sarri? Un alltro pareggio, solo due punti nelle ultime tre partite per Madama. La Juventus torna da Reggio Emilia con un rocambolesco 3-3 contro il Sassuolo e ringrazia anche la Lazio, che a Udine non è andata oltre lo 0-0.

“Un allenatore pretende sempre continuità, in questo momento facciamo fatica fisicamente e mentalmente. È qualcosa che sta succedendo a tutte le squadre a parte qualche eccezione” ha detto Sarri a Sky Sport. “Abbiamo momenti buoni e momenti di passività difficili da capire. Stiamo trovando squadre che stanno vivendo momenti di altissimo livello. Il Sassuolo può diventare l’Atalanta del futuro. Questa sensazione di alti e bassi la stiamo dando, se risolviamo questo problema la strada è quella giusta”.

“Chiellini? Sembrava stesse bene, ha avuto un indurimento al polpaccio. Siamo riusciti a portarlo fino alla fine del primo tempo. Forse era un po’ presto per buttarlo dentro, un giocatore come lui ci faceva comodo perché non avevamo disponibilità di Bonucci. Abbiamo fatto fatica, le palle che ci son passate dentro sono state troppe. È un qualcosa che più che dire che non funziona, va e viene. Bisogna cercare a livello mentale un’applicazione più costante durante la partita per evitare momenti di down. Margini di miglioramento? A tratti questa squadra lascia la sensazione di avere un potenziale molto elevato, a tratti invece ti lascia perplesso perché gli avversari arrivano in facilità in area di rigore. Dobbiamo essere più ordinati, non è semplice. Ultimi due pareggi e scudetto? Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, un obiettivo ha due possibilità. O lo centri o non lo centri. Bisogna fare nove punti nelle prossime partite”. 

“È mancata la qualità nel palleggio? Va utilizzata in un altro modo. Se dopo il 2-0 strappiamo in avanti per il 3-0 con due passaggi, sprechiamo energie. Lì dobbiamo salire, palleggiare, tenere gli avversari nella loro metà campo. Diventa difficile se strappi subito e rimani 30-40 metri dalla squadra. È un tipo d’interpretazione che va cambiato. Il palleggio serve a creare presupposti per stare nella metà campo avversaria. Abbiamo spaccato la partita, le due squadre, spazi così ampi per gli avversari”. 

Antonio Nesci

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