Con Garanzia Giovani nuove opportunità lavorative in Piemonte

garanzia giovani

Riparte Garanzia Giovani in Piemonte. Chi ha tra i 15 e i 29 anni, non studia e non lavora può accedere ai servizi di politica attiva erogati da Centri per l’impiego e Agenzie per il lavoro accreditate con la Regione. Grazie ad un investimento complessivo di 37 milioni di euro verranno proposte diverse attività: orientamento specialistico tramite colloqui individuali e laboratori di gruppo, servizi di identificazione e validazione delle competenze, accompagnamento al lavoro, tirocini extracurricolari della durata di sei mesi a tempo pieno.

Per aderire occorre iscriversi al portale nazionale Garanzia Giovani, completare la registrazione su un portale regionale dedicato e prendere appuntamento con il proprio Centro per l’impiego, dove viene preso in carico e riceve un primo orientamento; può quindi scegliere l’operatore accreditato che erogherà le misure di orientamento specialistico e di politica attiva del lavoro. Il primo passo per accedere, però, è il possesso delle credenziali Spid.

“Il fenomeno dei cosiddetti Neet, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, non è da sottovalutare ma, al contrario, da comprendere a fondo e da affrontare con misure efficaci e produttive, ma anche con un’importante azione culturale – sostiene l‘assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino – Secondo i dati Istat aggiornati al 2016, in Piemonte i Neet fra i 15 e i 34 anni erano 185.000, poco meno di un quinto dei giovani della stessa età; quindi la percentuale più alta fra le regioni industrializzate del Centro-Nord, che noi non possiamo accettare“.

Chiorino ritiene che “per prima cosa dobbiamo far comprendere alle famiglie e a quei ragazzi che, in molti casi – non tutti ovviamente – decidono di non lavorare per scelta e non per mancanza di un’offerta, troppe volte ritenuta inadeguata alle loro aspettative, che soltanto partendo dal basso perfezionandosi negli studi con fatica e dedizione si può imboccare la strada per arrivare al successo, alla realizzazione dei propri sogni e delle proprie legittime ambizioni. Sappiamo bene – prosegue – che in Italia il più importante ammortizzatore sociale è rappresentato dalle famiglie. Ma quanto può durare, nel lungo periodo, questa situazione? Bisogna pensare al futuro e non adagiarsi su un presente senza reali prospettive. Occorre quindi evitare qualsiasi misura di stampo assistenzialista e puntare sulle politiche attive, proprio come Garanzia Giovani Piemonte, rafforzando e rendendo ancora più efficace, come stiamo facendo, l’orientamento scolastico, la formazione e l’apprendistato, in modo da poter offrire a questi ragazzi la possibilità di inserirsi virtuosamente nel sistema produttivo. Dobbiamo insomma fare in modo che per i giovani piemontesi il futuro non rappresenti più un’incognita che spaventa, ma un’opportunità da vivere da protagonisti“.

La precedente edizione di Garanzia Giovani ha permesso la presa in carico di 88.317 giovani, l’85% dei quali ha avuto almeno un avviamento in impresa, nel 68% dei casi con un contratto di almeno tre mesi (in particolare: 22.762 sono stati inseriti con contratto di apprendistato; 16.611 con contratto a tempo determinato di durata 3-6 mesi; 15.401 con contratto a tempo indeterminato; 15.516 con contratto a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi; 43.410 in tirocinio).