La sanità privata in Piemonte una risorsa, non un problema

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“La sanità privata è una costola irrinunciabile del servizio pubblico. Dobbiamo collaborare di più, non solo nelle emergenze, e togliere al pubblico riabilitazione e lungodegenza. Il nostro tetto di spesa, 750 milioni di euro, è anacronistico. Vogliamo poter dare più risorse”. Questo l’impegno assunto dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, al convegno organizzato dall’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) su “Il valore del privato accreditato nello sviluppo del sistema sanitario piemontese”.

“In questo Governo regionale lavoreremo insieme e su tutti i tavoli, a Torino, a Roma e, se necessario, anche sui territori, per assicurare ai piemontesi la migliore assistenza possibile”, ha proseguito Icardi, che in questo contesto ha dichiarato di ritenere “gli operatori privati una risorsa e non un problema. I numerosi vincoli della finanza pubblica, le difficoltà nell’assunzione del personale, l’esigenza di studiare e adottare nuovi modelli per svecchiare l’approccio che negli anni è stato un po’ ideologico del Piemonte richiedono di ampliare l’orizzonte dei rapporti verso l’assistenza sanitaria privata”.

Icardi ha quindi manifestato l’intenzione di “incrementare nel tempo, anche studiando, compatibilmente con i vincoli nazionali, nuove forme di collaborazione sui territori, il budget in rapporto al tetto di spesa” e ha ricordato l’impegno della Regione nella partita del rinnovo del contratto dei lavoratori della Sanità privata: “Mettiamo sul tavolo circa 8 milioni di euro, che equivalgono alla metà dell’aumento contrattuale siglato con la parte sindacale. Un’operazione concordata con tutte le Regioni, che su questo fronte si sono impegnate ad assicurare 150 milioni a livello nazionale”.