La strada verso la finale di San Pietroburgo è lunga ma c’è tanta voglia di arrivarci

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La Juventus guarda al 2022 e il sogno di tutti i bianconeri è arrivare a fine maggio a San Pietroburgo per alzare la 67esima UEFA Champions League. L’atto conclusivo si terrà il 28 maggio 2022 con la finale allo stadio San Pietroburgo dell’omonima città, in terra russa. Il percorso è lungo e fino ad allora saranno tanti gli scommettitori che cambieranno i loro pronostici (in base agli eventi che matureranno da qui ai prossimi mesi) puntando sulle sfide della Juve e non solo, usando ad esempio 22bet link per accedere nel 2021 alle migliori occasioni di scommesse sportive.

La finale 2022 si sarebbe dovuta disputare all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, in Germania. Ma, a causa del cambio di sede per la finale del 2020, le città scelte per ospitare le finali sino al 2023 sono slittate di un anno.

Questa edizione registra una novità sostanziale. Infatti il 24 giugno 2021, l’UEFA ha approvato l’abolizione della regola dei gol in trasferta, che era impiegata dal 1965. Se al termine delle partite di andata e ritorno le due squadre hanno segnato in totale lo stesso numero di reti, il vincitore non è deciso da chi ha segnato più reti in trasferta, ma dalla disputa dei tempi supplementari. In caso di ulteriore parità, il vincitore è deciso tramite la disputa dei tiri di rigore.

Ma torniamo alla finale russa. Appuntamento sabato 28 maggio 2022 alla Gazprom Arena di San Pietroburgo. La Uefa ha svelato già l’identità visiva ufficiale dell’evento, contraddistinta da una livrea che si rifà allo stile astratto ispirato agli artisti russi Wassily Kandinsky e Kazimir Malevich. Il disegno cattura l’atmosfera del festival delle Notti Bianche, in programma nello stesso periodo della finale. Il design dell’immagine presenta riferimenti ai ponti di San Pietroburgo che attraversano il fiume Neva e sono raffigurate anche le Vele Scarlate, celebri come simbolo del festival. Spiccano inoltre il Cavaliere di Bronzo, monumento al fondatore della città Pietro I il Grande, e la Cattedrale di Sant’Isacco. A completare il design c’è il Lakhta Centre, l’edificio più alto d’Europa che si affaccia sulla Gazprom Arena.

Il disegno è opera dell’artista russo Maksim Zhestkov che ha usato la tecnica del Suprematismo, movimento artistico sviluppato da Malevich oltre un secolo fa ed incentrato sulle forme geometriche di base. “Lavorare su un’opera per la finale della Uefa Champions League – ha spiegato Zhestkov – è stata una sfida creativa, perché doveva catturare lo spirito rivoluzionario di San Pietroburgo che si nasconde dietro la facciata classica della città e comprende punti di riferimento moderni, insieme ai suoi edifici più riconoscibili, costruiti secoli fa”.

“Insieme al team di creativi – ha continuato l’artista -, abbiamo deciso di avvicinarci all’architettura di San Pietroburgo con una mentalità suprematista, poiché questo influente movimento artistico è strettamente legato alla città che ha ospitato la prima mostra suprematista in assoluto nel 1915. Sperimentando con le forme più pure estratte dalla città, siamo stati in grado di creare una composizione vivace piena di attrattive ed energia per accompagnare nel migliore dei modi il finale”.