L’attività fisica quotidiana che dovrebbe fare ogni anziano

Promuovere un po’ di movimento ogni giorno è uno dei regali più preziosi che possiamo fare alla salute nella terza età.
Per chi gestisce l’assistenza di un anziano a Bergamo, o in qualsiasi altra città, una routine di attività fisica semplice, sicura e adattabile può migliorare tono dell’umore, equilibrio, autonomia e qualità del sonno.
Non servono palestre o attrezzi costosi: bastano costanza, piccoli obiettivi e un ambiente domestico preparato; di seguito trovi un programma quotidiano, con suggerimenti pratici per iniziare in sicurezza e mantenerlo nel tempo.
Perché il movimento quotidiano è fondamentale
L’attività fisica regolare aiuta a contenere pressione arteriosa e glicemia, sostiene il tono muscolare e la densità ossea, riduce il rischio di cadute e migliora memoria e lucidità.
Dal punto di vista psicologico, anche pochi minuti di esercizio aumentano la produzione di endorfine, con effetti positivi su umore e motivazione. Il beneficio è cumulativo: cinque sessioni da cinque minuti distribuite nella giornata possono valere quanto una singola sessione da venticinque minuti. L’importante è farlo ogni giorno, con regolarità e ascolto del proprio corpo.
Prima di iniziare, è utile una breve valutazione del medico curante, specialmente in presenza di patologie cardiache, respiratorie o articolari. Poi si procede per micro-passi: obiettivi realistici, monitorati con un diario o con un semplice calendario da spuntare. La regola d’oro è: nessun dolore acuto, niente capogiri, ritmo conversazionale (si deve riuscire a parlare durante l’esercizio).
Il programma tipo in quattro blocchi: mobilità, forza, equilibrio, respiro
Mobilità dolce (5–7 minuti). Seduti o in piedi, eseguire lenti circoli di spalle, gomiti e polsi; inclinazioni laterali del collo; estensioni delle braccia; rotazioni del tronco contenute. Per le anche: alzate di ginocchio alternate tenendosi a una sedia stabile. Obiettivo: “oliare” le articolazioni, ridurre rigidità mattutina e preparare muscoli e tendini.
Forza funzionale (8–10 minuti). Sono esercizi che riproducono gesti della vita quotidiana. Mezzi squat alla sedia (sedersi e rialzarsi lentamente), spinta al muro (push-up al muro), sollevamenti di bottigliette d’acqua da 0,5 L per bicipiti, estensioni delle anche in piedi sorreggendosi al tavolo. Iniziare con 8–10 ripetizioni per esercizio e aumentare di 1–2 a settimana. La forza preserva l’autonomia nei gesti di base: alzarsi dal letto, fare le scale, portare la spesa.
Equilibrio e prevenzione cadute (5 minuti). In piedi, a fianco di un appoggio sicuro: stazione su un piede (10–20 secondi per lato), camminata “tacco-punta” lungo il corridoio, passi laterali lenti. Lavorare sull’equilibrio ogni giorno riduce in modo significativo il rischio di cadute domestiche e aumenta la sicurezza nei movimenti.
Respiro e defaticamento (3–5 minuti). Inspirare dal naso per 3–4 secondi, espirare lentamente dalla bocca per 5–6 secondi, con spalle rilassate. Qualche allungamento leggero di polpacci, cosce e zona lombare aiuta a chiudere la sessione, favorendo calma e recupero.
La camminata quotidiana completa il quadro: 10–20 minuti a ritmo comodo, preferibilmente su percorso noto e pianeggiante. Se non è possibile uscire, va bene anche “camminare in casa”, magari alternando stanze. Obiettivo di lungo periodo: arrivare a 150 minuti settimanali di attività moderata, anche spezzati in brevi slot.
Sicurezza, motivazione e continuità: i dettagli che fanno la differenza
Sicurezza prima di tutto: casa ordinata, tappeti fissati, scarpe chiuse con suola antiscivolo, sedia stabile per appoggio. Tenere acqua a portata di mano e muoversi in ambienti ben illuminati. Interrompere se compaiono dolore toracico, respiro eccessivamente affannoso, capogiri.
Motivazione e abitudine: inserire gli esercizi in momenti “ancora” della giornata (dopo colazione, prima di pranzo); usare musica piacevole; segnare i progressi su un calendario. Coinvolgere un familiare o un operatore: l’effetto “compagnia” aumenta l’aderenza e rende l’attività piacevole.
Personalizzazione: ogni anziano ha storia clinica, gusti e limiti specifici. Adattare intensità e numero di ripetizioni; privilegiare movimenti che non scatenano dolore. In caso di problemi di equilibrio marcati, privilegiare esercizi da seduti e camminata con bastone su percorsi sicuri.
Integrare con la vita quotidiana: salire una rampa di scale in più, alzarsi dalla sedia senza usare le mani, fare piccole commissioni a piedi, curare il giardino. Questi “micro-allenamenti” valgono oro e trasformano il movimento in stile di vita.
In sintesi, l’anziano trae il massimo da un programma semplice, progressivo e costante. Bastano 20–30 minuti al giorno, divisi in brevi blocchi, per costruire un reale capitale di salute. Con piccoli accorgimenti per la sicurezza e con il supporto della famiglia o di professionisti qualificati, il movimento quotidiano diventa un alleato concreto per autonomia e benessere, oggi e domani.