Leo Bassi va in scena con Pandemia per Solo in Teatro

Leo Bassi

Imprevedibile, geniale, provocatorio. Leo Bassi, vero monumento della clownerie mondiale, porterà in scena, per la stagione teatrale Solo in teatro, il suo nuovissimo spettacolo Pandemia, ispirato ai tempi che stiamo vivendo, che lascerà gli spettatori piacevolmente sconvolti e totalmente disarmati di fronte alle sue trovate dissacranti, frutto di una carriera lunga 40 anni. Lo spettacolo, portato sul palco del teatro Café Müller di Torino, sarà visibile in live streaming sabato 13 febbraio alle ore 21, e successivamente on demand su www.niceplatform.eu, una piattaforma digitale creata ad hoc per la nascita della stagione Solo in teatro, ideata dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo. In futuro, oltre alla stagione, la piattaforma ospiterà anche l’archivio dei materiali multimediali di Cirko Vertigo e la sezione della formazione, in diretta e/o on demand, secondo varie modalità di accesso, con lezioni rivolte tanto al pubblico quanto ai professionisti del settore.

Lo spettacolo sarà visibile registrandosi su Niceplatform al costo di 3,50 euro per il singolo biglietto ma è anche possibile scegliere le formule Pacchetto o Abbonamento, con le quali vedere anche altri spettacoli in cartellone, o ancora sostenere il progetto con una donazione, che consente una fruizione libera per un intero anno a tutti i contenuti.

Nelle sue performance Bassi riesce, come pochi altri maestri della comicità, a trattare in chiave surreale i congegni malati della società moderna, per dimostrarne l’assurdità e prospettare nuove speranze. Giocando come sempre sulla provocazione e sugli eccessi che sfiorano la crudeltà, Bassi romperà ancora una volta tutti gli schemi e i generi, collocandosi fra il comico, il teatro di strada, l’arte circense e il teatro politico.

“Pandemia è uno spettacolo work in progress – spiega l’artista di fama mondiale – e parla di questi 12 mesi incredibili che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere, nei quali tutto è cambiato e tutto è improvvisato. Tutto ciò ha causato grandi tragedie ma ha anche portato cose positive: il virus è stato più efficace nella lotta al neoliberalismo che 30 anni di governi di sinistra. Ha reso tutto più fragile e ci ha obbligati a ripensare alle nostre priorità, e questo non è un male. Io ho passato la mia vita a improvvisare, a mettere in dubbio il sistema e voglio condividere con il pubblico questa sperimentazione. La gente come me da sempre sa come improvvisare e come superare i momenti più difficili”.

Attore, comico, clown, giocoliere, circense, intellettuale. Semplicemente artista. Imbrigliare in un genere predefinito l’arte di Leo Bassi, nato negli Stati Uniti nel 1952 da una famiglia di circensi, è pressoché impossibile. Grazie alla capacità di dialogare in molte lingue, Leo Bassi ha calcato le scene internazionali, dall’Europa all’Oriente, confermando il nomadismo insito nelle sue origini. Oggi risiede in Spagna. Negli anni, i suoi spettacoli si sono sempre più rivolti all’interazione con il pubblico, in un parossismo spiazzante a tinte drammaturgiche molto forti. Lo spettacolo La Revelacion del 2008 è un proclama contro i falsi miti della religione, e un tributo alla ragione e a scienziati, filosofi e artisti. Nel 2012 ha aperto una chiesa, a Madrid, chiamata El Paticano, fondata in onore di pagliacci, giullari e liberi pensatori. Qui un papero di gomma è identificato come simbolo di simpatia e innocenza, virtù essenziali per il pensiero scientifico e filosofico e come pilastri fondamentali della commedia e del senso dell’umorismo.

Come per i precedenti appuntamenti, a precedere lo spettacolo, un docufilm fatto con le riprese del dietro le quinte e le interviste all’artista, realizzate durante la sua settimana di residenza in teatro, per un totale di circa 60 minuti di spettacolo, fra docufilm e performance. Gli spazi del Teatro Café Müller di Torino, con la nascita di questa stagione teatrale, si trasformano in un vero e proprio set cinematografico, adattandosi e trasformandosi per rispondere con forza alla crisi del settore seguita alla pandemia di Covid19: è nato quindi un nuovo modo di stare in teatro che vede coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi teatro-danza-musica-circo contemporaneo. Obiettivo del progetto: svelare gli aspetti inediti della professione dell’artista e permettere ad artisti e tecnici di continuare a produrre arte e cultura, anche in un momento di grandissima difficoltà, con l’obiettivo e l’augurio di poter accogliere presto nuovamente gli spettatori anche in sala.