L’Ocse promuove il Piemonte su ricerca e innovazione

Il presidente Alberto Cirio positivo al coronavirus

Il sistema della ricerca e dell’innovazione in Piemonte è stato analizzato sotto la lente dell’Ocse. E quel che emerge dall’indagine dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico contiene indiscussi punti di forza e settori nei quali occorre migliorare.

Il Piemonte, ad esempio, registra una performance particolarmente positiva per quanto riguarda gli investimenti privati in ricerca e sviluppo, che nel 2018 hanno rappresentato il 2,2% del prodotto interno lordo regionale e l’80% del totale degli investimenti nello specifico settore. Bene anche i dati brevettuali, con 85 domande per milione di abitanti nel 2015, paragonabile a quello di Trento (Italia), Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), Catalogna (Spagna), Columbia Britannica e Quebec (Canada).

Sebbene, quindi, il potenziale dell’innovazione nelle imprese piemontesi sia forte, per dispiegarsi pienamente è necessaria una più forte azione sistemica della Regione. Le raccomandazioni che l’Ocse propone sono già state recepite nella revisione della S3 – Strategia di Specializzazione Intelligente e costituiranno fonte di ispirazione per la sua attuazione lungo il periodo di programmazione 2021-27.

“L’indagine evidenzia che il Piemonte è una regione ricca, che registra il 17% in più della media del Pil delle regioni Ocse, ma altrettanto mette in luce che solo il 17% delle pmi svolge attività di innovazione collaborativa – commenta l’assessore regionale all’Innovazione e Ricerca Matteo Marnati – I dati e le analisi che ritroviamo nel documento di Ocse forniscono la roadmap per la nuova strategia

intelligente, appena approvata dalla Giunta, che consentirà all’economia piemontese di accelerare la propria trasformazione passando dalla ricerca e dall’innovazione. Abbiamo una grande ambizione: rafforzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione per potenziare il vantaggio competitivo delle nostre imprese, non solo su scala nazionale, ma anche globale, e per intercettare quali saranno i bisogni e le competenze necessarie per i nostri imprenditori da qui al 2027. Delineiamo quindi una fotografia del nuovo Piemonte 2021-2027, che intravede tre grandi direttrici di sviluppo che si basano sulle transizioni verso il digitale, l’ecologico e l’innovazione in campo sociale, e riposizionare l’economia piemontese a seguito della crisi indotta dalla pandemia”.

In questa direzione va il primo bando per sostenere i Cluster di innovazione secondo le nuove logiche della S3, nel quale si ritrovano le tre grandi direttrici della trasformazione. Il bando, che ha una dotazione di oltre 1.255.000 euro, vuole favorire un’azione di accompagnamento alle imprese per meglio affrontare le sfide della transizione industriale.

“La nuova strategia – ricorda Marnati – cambia il paradigma rispetto al passato, perché noi puntavamo su tematiche verticali e oggi invece è tutto trasversale: se parliamo di digitale e di economia ecologica e ambito sanitario, le tematiche si intrecciano. Quindi cambia tutto, e abbiamo anche l’idrogeno come nuovo elemento che prima non era previsto”.

Ires Piemonte ha supportato la Regione nella collaborazione con Ocse per la stesura del rapporto, oltre ad avere giocato un ruolo fondamentale nella revisione della Strategia di Specializzazione intelligente.