Più di 3 milioni per eliminare le barriere architettoniche negli edifici privati in Piemonte

Il presidente Alberto Cirio positivo al coronavirus

La Giunta regionale ha deciso, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Chiara Caucino, la suddivisione dei 3.300.000 euro stanziati dallo Stato per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati: 1.400.000 serviranno per coprire le richieste inviate ai Comuni fino a marzo 2021, 1.900.000 consentiranno di soddisfare il fabbisogno comunicato dai Comuni entro marzo 2022. Con un contributo massimo fissato a 8.147 euro a richiedente, sarà possibile finanziare circa 600 interventi in tutto il Piemonte.

I destinatari sono persone disabili con menomazioni o limitazioni funzionali di carattere motorio e i non vedenti che sostengono direttamente le spese per la rimozione degli ostacoli alla mobilità nella propria abitazione, condomìni ove risiedono disabili per le spese di adeguamento delle parti comuni, genitori o tutori che hanno a carico persone con disabilità permanente. Il contributo è concesso per l’accessibilità all’immobile o alla singola unità immobiliare, per opere da realizzarsi su parti comuni di un edificio o immobili o porzioni degli stessi in esclusiva proprietà o in godimento al disabile. Il sussidio può essere erogato per una singola opera (ad esempio: rampa di scale; servoscala), un insieme di opere funzionalmente connesse dirette a rimuovere più barriere che generano ostacoli alla stessa funzione (ad esempio l’accesso all’immobile). Qualora, al contrario, le barriere ostacolino funzioni diverse (ad esempio l’accesso all’immobile e la fruibilità e visitabilità degli spazi interni all’alloggio) possono essere presentate più domande che saranno valutate dal Comune tenuto conto del limite concedibile.

Le domande vanno presentate in qualsiasi giorno dell’anno al Comune dove è ubicata l’abitazione del disabile, mentre i residenti nella città di Torino devono rivolgersi all’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte centrale, in corso Dante.

“Nonostante i grandi passi avanti compiuti in questi anni resta ancora molto da fare – rileva Caucino – in particolare per quanto riguarda gli edifici privati, che troppe volte si trasformano in vere e proprie prigioni per chi ha difficoltà di movimento e necessita di strutture adeguate. Posso garantire che il Piemonte, che come ho sostenuto sin dal primo giorno non lascia indietro nessuno, è al loro fianco e, come in questo caso, utilizzerà tutte le risorse a disposizione per rendere sempre più dignitosa la vita alle persone più fragili”.