Uno statuto per il comitato interfedi di Torino

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Nato nel 2006, in occasione dei XX Giochi Olimpici Invernali, e trasformato nello stesso anno in struttura permanente all’interno del Centro Interculturale della Città, il Comitato Interfedi viene ora dotato di uno strumento essenziale: lo statuto, approvato questo pomeriggio dal Consiglio comunale.

Nello statuto vengono indicate, fra le altre, alcune delle funzioni più importanti del comitato, quali: la possibilità di formulare pareri non vincolanti sulle proposte di deliberazione del Consiglio comunale in ambito religioso; ottenere informazioni sulle riunioni delle commissioni consiliari aventi all’ordine del giorno tematiche religiose; partecipare a specifici eventi programmati dal Comune; la possibilità di richiedere incontri a sindaco, assessori, Consiglio comunale e proporre interventi e progetti di studio finalizzati alla tutela del dialogo interreligioso; svolgere la funzione di garante sui contenuti religiosi.

Lo statuto determina anche la composizione del Comitato, organismo autonomo con durata permanente: presidente, in qualità di organo rappresentativo del Comitato stesso; due vicepresidenti; nove componenti rappresentanti religiosi delle confessioni che vi partecipano. Riunione ordinaria ogni due mesi, nessuna retribuzione prevista i partecipanti.

La composizione del Comitato Interfedi ha tenuto inizialmente conto della fede professata dagli atleti, dalle atlete e dai membri della famiglia olimpica: Chiesa Cattolica, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Chiesa Ortodossa romena, Unione Buddhista italiana, Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia e Unione Induista italiana. Successivamente è stato aggiunto il rappresentante dell’Istituto Buddista italiano Soka Gakkai.