Bodø sarà capitale europea della cultura nel 2024 insieme a Tartu e Bad Ischl

Bodo - ph pixabay

Nel 2024 Bodø sarà capitale europea della cultura nel 2024 insieme a Tartu e Bad Ischl. Bodø è una città della Norvegia settentrionale situata nella contea di Nordland, della quale è capoluogo amministrativo.

Il suo nome deriva dalla fattoria “Bodøgård” (norreno: Boðvin). Sul suolo di questa iniziò a nascere e svilupparsi l’odierna Bodø. Il nome della fattoria potrebbe però essere composto a sua volta da due elementi: il primo (boði) sta per “roccia affondata” o anche “scoglio”, mentre il secondo (vin) potrebbe significare “prato” o “pascolo”. La “ø” finale nel nome potrebbe derivare dall’antica forma “øy” che vuol dire “isola”.

Nel 1816 il villaggio di Bodø divenne città. All’epoca bisognava avere un centro alternativo a Bergen per il commercio del pesce. Da lì iniziò la fortuna di Bodø, che nel 1838 divenne un comune. Cento anni dopo, il 1º gennaio 1938 una parte della cittadina di Bodin (con 559 abitanti) fu inglobata nella città di Bodø; la parte rimanente della città con gli altri 1.303 abitanti fu inglobata il 1º gennaio 1959.

Il 27 maggio 1940, durante la seconda guerra mondiale, venne rasa al suolo dai tedeschi. I senzatetto furono migliaia ma la Svezia aiutò tanto la città costruendo 107 nuovi appartamenti nell’inverno dello stesso anno. La ricostruzione di Bodø, però, terminò solamente nel 1959, quasi in contemporanea all’accorpamento con Bodin.

Bodø acquistò molta fama nel 1960 quando l’aereo americano U-2 pilotato da Gary Powers, venne abbattuto dall’Unione Sovietica nel suo tragitto dal Pakistan a Bodø. Nel 1984, anche i piccoli villaggi di Tårnvika ed Øygården (che sommati arrivavano a 22 abitanti) furono fusi col capoluogo, che si vide accorpare definitivamente nel 2005 anche il villaggio di Skjerstad.

Gran parte della città fu distrutta durante un attacco della Luftwaffe il 27 maggio 1940. All’epoca, Bodø era popolata da 6 mila persone, di cui ben 3.500 si ritrovarono senza una casa dopo l’evento e 15 persero la vita (due soldati inglesi e tredici abitanti del posto). La carenza di abitazioni fu tale che il vicino governo svedese nell’inverno tra il 1940 e il 1941 offrì il proprio aiuto e contribuì alla costruzione di 107 nuovi appartamenti, che furono costruiti molto vicini l’uno all’altro appena al di fuori del centro cittadino. Questa piccola area, invece in pieno centro, è chiamata ancora oggi “Svenskebyen” (“La città svedese”).