Chi guarda la TV oggi?
Chi guarda la TV oggi? La domanda è sicuramente interessante e non è facile dare una risposta immediata. Limitarsi a rispondere che la TV oggi è in declino ed è ormai un mezzo a cui presta interesse soltanto la fascia anziana della popolazione sarebbe un grave errore di valutazione, un’analisi piuttosto superficiale. Sicuramente, negli ultimi anni vi è stato un cambiamento di quello che potremmo definire “comportamento televisivo”, ma da qui ad affermare che la tv è in assoluto declino ce ne corre.
A questo proposito abbiamo chiesto il parere di un esperto del settore, Giovanni Pio Gravina, importante consulente MarTech.
La tv è al suo canto del cigno?
Assolutamente no spiega Giovanni Pio Gravina. Per quanto possa sembrare che la tv tradizionale, o tv lineare che dir si voglia, sia stata ormai del tutto soppiantata dai nuovi media come streaming online, social media e videogiochi, si può tranquillamente affermare che la tv non è ancora “morta”. Piuttosto possiamo dire che si trova in una fase di evoluzione (CTV, Connected TV) e di adattamento.
Innanzitutto è necessario far presente che la fascia di adulti e anziani è particolarmente numerosa e la gran parte di essa continua ad affidarsi alla TV tradizionale sia per quanto concerne l’aspetto informativo, sia per quanto riguarda quello dell’intrattenimento. Ma diciamolo, anche per una buona parte delle fasce più giovani la TV non è ancora un “residuato bellico”: programmi come eventi sportivi, reality show e notiziari continuano a interessare anche i giovani.
Non si trascuri poi anche un aspetto emotivo, sicuramente presente. Molte persone continuano a vedere la TV come un mezzo importante per riunire la famiglia intorno al medesimo schermo.
Chi guarda la TV: una rapida analisi
Possiamo fare una rapida analisi basandoci sull’utilizzo per fasce demografiche: anziani, adulti e giovani.
La fascia anziana continua a privilegiare l’utilizzo della TV tradizionale dal momento che in essa trovano un mezzo più familiare e facile da utilizzare. Diverso è invece il comportamento della fascia adulta che tende a utilizzare una combinazione abbastanza equilibrata di tv lineare e di servizi di streaming. La fascia dei più giovani è sicuramente più incline a utilizzare lo streaming, ma è indubbio che ancora utilizza la TV tradizionale per eventi di vario tipo, fra cui quelli sportivi e di intrattenimento.
Da queste brevi considerazioni – spiega Gravina – è dura affermare tout court che la TV ha ormai finito il suo corso. Certo, affermare che non vi sia stato un calo, anche significativo, della fruizione tradizionale sarebbe miope, è infatti indubbio che ci si stia sempre più spostando verso un’esperienza più on-demand.
Le sfide per il futuro della TV
È certo che non mancano le sfide per la tv tradizionale visto il calo di pubblico, che sebbene sia meno eclatante di quanto comunemente lo si descrive, rimane comunque un fatto incontrovertibile. È quindi fondamentale che gli editori trovino modi per attirare e coinvolgere gli spettatori, specialmente quelle fasce che tendenzialmente si allontanano. Sicuramente è importante investire in contenuti originali di altissima qualità, magari da rendere disponibili anche in streaming.
Comunque sia, secondo Giovanni Pio Gravina, la scelta forse più opportuna è che gli editori si spostino gradualmente verso un modello di CTV (Connected TV, tv connessa) che offre un’ampia scelta di contenuti, è in grado di indirizzare la pubblicità verso target specifici, offre un maggiore coinvolgimento degli spettatori e un’esperienza senza eccessive interruzioni pubblicitarie.