Installazione collettiva interattiva e itinerante Metamorphoseon presso il Palazzo Samone di Cuneo

Palazzo Municipale Cuneo

Sabato 11 Giugno dalle ore 15.00 alle ore 18.00 sarà aperta al pubblico, con inaugurazione alle ore 17.00, l’installazione collettiva interattiva e itinerante METAMORPHOSEON presso il Palazzo Samone di Cuneo, via Amedeo Rossi n. 4 piano terra, a cura della prof.ssa Margherita Caliendo, con il patrocinio del Comune di Cuneo e la partecipazione degli artisti e fotografi Andrea Caliendo, Daniela Ceppa, Claudia Cravero, Sabrina Scanu, Marta Valls e il corpo di ballo costituito dai ballerini Martina Deputato, Sinta Riti e Minias Luis Cigolini, dell’Associazione “Neomenia Project”. Come già avvenuto nelle precedenti esposizioni, tra cui quella con il Patrocinio presso il Comune di Rodello, al centro della proposta artistica dell’artista e curatrice Margherita Caliendo c’è una riflessione che invita lo spettatore ad andare oltre l’immagine e l’osservazione della vita di un bosco, si chiede di predisporsi ad un viaggio introspettivo.

Momento poetico e di scoperta, l’opera si sviluppa attorno al tema del Tempo dove tutto cambia e si trasforma, ma le tracce lasciate rimangono. Qui si infrange il confine che separa il pubblico dall’opera e si sviluppa un dialogo, senza soluzione di continuità, durante i diversi luoghi coinvolti nel progetto.
Nell’installazione si svelano le combinazioni della Natura e degli ambienti indagati: fotografie e opere pittoriche, reali e immaginate, si fondono attraverso l’accostamento di elementi organici e artificiali.
Metamorphoseon è un’opera collettiva “precaria”, itinerante e in continua evoluzione, in cui la caratteristica del non essere definita e conclusa è testimonianza dell’inafferrabilità dell’ambiente e dell’impossibilità di restituirne appieno la complessità non solo fisica ma anche emotiva.

I luoghi che la compongono sono: “il Bosco metamorfico”, realizzato da Margherita Caliendo, vero elemento di interazione con i fruitori. In questo luogo, composto da tele dipinte, tappeto di corteccia, pietre e argilla, si mette in discussione il concetto tradizionale di mostra d’arte. Qui si annulla il divieto di toccare o, peggio, di portare via un pezzo dell’opera: il divieto si sostituisce con il lasciare qualcosa in cambio, come ad esempio alcune suggestioni ricevute o qualche elemento naturale trovato nel parco più vicino.
“La Foresta degli sguardi” in cui prendono vita le opere dei fotografi: Sabrina Scanu, che realizza il suo bosco in una delle accezioni metaforiche più frequenti dell’immaginario collettivo, cioè come il luogo dello smarrimento, dell’ignoto e della rinascita; Andrea Caliendo per cui il bosco, che per sua natura è misterioso e accattivante, si presta a molte interpretazioni. E’un ambiente onirico ed evanescente nel quale tutto muta e si trasforma sotto gli occhi di chi lo guarda. Marta Valls invece ci parla di sentieri intricati, di un bosco sospeso tra magia e mistero, dell’ansimare di una corsa liberatoria, della metamorfosi nell’acqua cristallina e afferma: “Non sono forse questi alcuni essenziali ingredienti delle fiabe tradizionali?”; Daniela Ceppa per la quale, essendo tutto soggetto al cambiamento, l’elemento acqua si presenta in quanto idea polivalente, sia come moto perpetuo che testimonia il passare incessante delle trasformazioni, sia nella sua accezione di specchio nel quale riflettere tutto ciò che porta con sé le orme del tempo.

“E come la Natura muta e si rispecchia, quasi a volersi riconoscere nel trascorrere del tempo, così pure l’uomo, che di natura è fatto, legge sé stesso laddove l’anima ritrova le onde che essa si porta dentro”.
“Il Diorama” realizzato grazie alla collaborazione della digital painter Claudia Cravero e della fotografa Daniela Ceppa. Claudia Cravero, interpreta il sottobosco, che sta a contatto con le radici, in basso, vicino ai segreti nascosti della terra. Che muta con il mutare delle stagioni e dà forza alle sue creature metamorfiche, che assumono così il colore delle foglie, della neve e della nebbia. Daniela Ceppa in questo caso, ha preferito proporre un suo personalissimo bosco “di alberi che non hanno confini o un traguardo da raggiungere. Di alberi trasparenti e concreti, eterei ed eterni, silenziosi e sempre presenti”.
“La Montagna delle ombre”, installazione di Video Art realizzata dalla curatrice Margherita Caliendo in collaborazione con l’Associazione “Neomenia Project”, dove in un ambiente innaturale, le ombre di un ancestrale passato ci chiamano, coinvolgendoci. Dove il Rito, legato alla nostra origine assopita, la Natura e l’Arte interpretate attraverso la danza, vengono citati come cura della contemporaneità, antidoto per l’umanità contro un’amnesia collettiva del passato, perché, come sostiene Martina Deputato, “siamo tutti germogli di uno stesso seme”. Infine “Il luogo dei Ricordi stratificati” dove è stata raccolta la documentazione delle mostre già avvenute e dove le tracce dei viaggiatori passati rimangono.

La mostra itinerante sarà ospitata presso gli spazi del Palazzo Samone, via Amedeo Rossi n.4, Cuneo e sarà aperta dall’11 al 26 giugno, il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, con la presenza degli artisti, a rotazione. Sabato 11 giugno 2022 la mostra sarà aperta dalle 15.00 alle 18.00 con Vernissage alle ore 17.oo. In questa data sarà possibile incontrare tutti gli artisti e i fotografi. L’ingresso alla mostra è gratuito. Per informazioni: info@margheritacaliendo.it