Le culle rimangono vuote nei Paesi ricchi e l’Italia veste la maglia nera

Relazioni in famiglia

C’era da aspettarselo. Le culle rimangono vuote nei Paesi ricchi e l’Italia indossa la maglia nera. Il Belpaese registra un calo di 16 mila nascite (nel 2020 rispetto al 2019), con 3.500 nati in meno solo in dicembre e una riduzione media della natalità del 9,1% in un solo anno. I dati sono stati pubblicati sulla rivista Pnas e riportano uno studio condotto da un gruppo di demografi: i docenti di Demografia dell’Università Bocconi di Milano Letizia Mencarini e Arnstein Aassve, Seth Sanders, docente di Demografia del dipartimento di Economia della Cornell University di Ithaca, nello Stato di New York, insieme al ricercatore in Sociologia della Bocconi Nicolò Cavalli e all’assistente di ricerca Samuel Plach.

Sotto esame 22 Nazioni ricche tra cui Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Svezia, Finlandia, Germania, Francia, Spagna, Ungheria, Islanda, Israele, Svizzera, Singapore, Stati Uniti. “Paesi come Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Germania, Olanda non hanno risentito del calo delle nascite per la pandemia, grazie a sistemi di welfare più generosi” racconta al Sole 24 Ore la professoressa Letizia Mencarini.

“Dove i giovani hanno avuto meno paura di perdere il lavoro, dove si sono sentiti più protetti dal welfare, il calo delle nascite non c’è stato” specifica Letizia Mencarini. Più tempo si aspetta prima di fare un figlio, più sono inferiori le chance di una gravidanza. E questo incide sul calo demografico. I cali delle nascite più consistenti sono avvenuti in Italia (il 9,1% di nati in meno rispetto al 2019). A seguire Ungheria (8,5% in meno), Spagna (8,4% in meno), Portogallo (6,6% in meno).

Per il nostro Paese i mesi più critici, con meno nascite, sono stati dicembre 2020 (-3.500 nati rispetto a dicembre 2019) e gennaio 2021 (con un record 5.000 nascite in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) che corrispondono proprio a un calo brusco dei concepimenti avvenuto all’inizio della prima ondata pandemica. Dai dati preliminari sul 2021 emerge una ripresa in Italia per il mese di marzo 2021, con le coppie che hanno rispolverato i progetti accantonati nei mesi precedenti.