Proposta di Telemedicina in carcere: una mozione per migliorare la salute dei detenuti a Torino

Il 10 gennaio 2025, durante la seduta congiunta delle Commissioni Quarta e Diritti e Pari Opportunità, presieduta da Pietro Abbruzzese (Torino), è stata presentata una proposta di mozione, primo firmatario Pietro Tuttolomondo (PD), per introdurre la telemedicina all’interno del carcere di Torino.
Tuttolomondo ha sottolineato come la salute, diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, debba essere garantita anche durante la detenzione. La telemedicina, secondo l’esponente del PD, potrebbe migliorare la cura dei detenuti, riducendo al contempo i costi, come gli spostamenti verso gli ospedali. La proposta è stata cofirmata anche dai consiglieri Luca Pidello e Vincenzo Camarda.
Nel dibattito, Luca Pidello ha ricordato che una mozione simile è già stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Piemonte per migliorare la qualità della vita, non solo dei detenuti. Roberto Pedrale, responsabile del Reparto Detenuti della Città della Salute di Torino, ha evidenziato come la telemedicina sia fondamentale per il monitoraggio delle patologie croniche e per trattamenti psicologici, spesso legati all’abuso di sostanze.
Monica Gallo, garante dei detenuti, ha suggerito di monitorare le spese mediche carcerarie e di creare un Osservatorio per attivare la telemedicina. Ha anche sottolineato la difficoltà di reclutare personale medico in carcere. Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha evidenziato l’importanza di conoscere le specifiche necessità sanitarie in carcere, mentre Anna Borasi (PD) e Ivana Garione (Moderati) hanno richiesto maggiori investimenti nella sanità penitenziaria.
La vicesindaca Michela Favaro ha espresso il suo parere favorevole sulla proposta, mentre l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha confermato la disponibilità a collaborare per promuovere l’iniziativa. La mozione è ora pronta per essere esaminata dal Consiglio Comunale.