Sermig, da 60 anni al servizio di Torino e del mondo

A sessant’anni dall’istituzione, in una seduta della Quarta Commissione, presieduta da Vincenzo Camarda (PD), sono stati auditi i rappresentanti del Sermig – Servizio Missionario Giovani, fondato nel 1964 da Ernesto Olivero.

Un’occasione – ha spiegato il presidente Camarda – per approfondire il rapporto del Sermig con la Città e per conoscere meglio le attività che svolge in favore delle persone più fragili, a Torino e nel resto del mondo.

La presidente del Sermig, Rosanna Tabasso, ha spiegato che l’ente è nato sessant’anni fa per debellare la fame nel mondo e che ha sinora realizzato 3.700 progetti in 155 nazioni e 70 spedizioni umanitarie in zone di guerra o colpite da calamità naturali.

Dal 1983, con l’arrivo a Borga Dora nell’ex Arsenale Militare, diventato “Arsenale della Pace”, il Sermig ha iniziato ad aprirsi al territorio, con il campanello che continuava a suonare – ha spiegato Rosanna Tabasso.

Mettiamo la persona al centro – ha affermato la presidente – per ridarle dignità, grazie a migliaia di volontarie e volontari, che partecipano a un progetto condiviso.

Il volontariato – ha detto – è il capitale sociale del Sermig.

Su sollecitazione di alcuni ex componenti delle Brigate Rosse, è nata anche una collaborazione con il carcere ed è stata creata una cooperativa, attiva ancora oggi: c’è un servizio con 80 persone messe alla prova.

Dal 1986 è iniziata anche l’accoglienza notturna, inizialmente rivolta a persone migranti che arrivavano a Torino, poi ampliata per aiutare anche donne sole, mamme con bambine e bambini, vittime di tratta, uomini adulti in difficoltà, famiglie con bambini malati oncologici in cura all’ospedale Regina Margherita. C’è anche un co-housing per favorire l’inserimento abitativo.

Negli anni – ha aggiunto Rosanna Tabasso – si è creata una grande rete, grazie anche ai vari progetti attivati, come Anello Forte (dedicato alle donne vittime di tratta), Sai (persone rifugiate), Call center (donne maltrattate con bambini)

Complessivamente, nel 2023 sono state accolte 178 donne con 176 bambini e 339 uomini.

Tra le criticità maggiormente riscontrate in questi ultimi anni, la presidente del Sermig ha segnalato la carenza di servizi socio-sanitari integrati, in particolare per le persone senza fissa dimora con problemi psichiatrici e di dipendenza, con un aumento della violenza che a volte mette a rischio l’incolumità del personale volontario.

Altre difficoltà – ha detto – riguardano il reperimento della casa, che coinvolge anche persone, sia italiane che migranti, che hanno un lavoro.

Ci sono poi molte persone anziane sole e malate, senza fissa dimora, che necessitano di una presa in carico sanitaria.

Nel 2011 è stata aperta anche una scuola di italiano per stranieri, sempre affollata, gestita da volontari, che collabora con i Cpia per permettere l’ottenimento di un diploma. Ogni giorno è frequentata da un centinaio di persone, suddivise in 5 classi di diverso livello. Nel 2023 ci sono state 294 iscrizioni e ogni mese ne arrivano una ventina.

Dal 1987 è attivo anche un Centro medico, inizialmente per assistere gli ospiti interni. Collaborano 80 medici di base, odontoiatri, psicologi, infermieri e studenti e studentesse universitari. Offre visite specialistiche, medicine, cure odontoiatriche e fornisce occhiali: l’85% a persone migranti, il 15% a italiani.

Nel 2023 sono state effettuate 12.577 visite (4.606 prestazioni odontoiatriche)

Il Centro medico presto si allargherà, con l’acquisto degli spazi del Giardino dei ciliegi all’interno del Cortile del Maglio. Allargando così anche il ventaglio dei servizi, ad esempio con psicomotricità e logopedia. I lavori inizieranno nel 2025.

Dal 2007 è attivo un servizio di educativa con doposcuola, attività sportive e ricreative, che coinvolge 300 bambine e bambini di 25 nazionalità. Si è anche aperto un dialogo anche con le loro famiglie. Nel 2021, in via Pinerolo è nato anche un Emporio solidale, che nel 2023 ha servito 981 nuclei familiari (3.484 persone). A Borgo Dora sono stati creati pure un condominio solidale e un orto sociale e vengono organizzati incontri culturali, dibattiti e concerti, anche con una propria orchestra.

In corso Vercelli è stato creato anche un palazzetto sportivo, negli ex campetti di via Carmagnola.

Negli ultimi otto anni la Diocesi ha affidato al Sermig la cura della parrocchia di San Gioacchino, in corso Giulio Cesare, che nel tempo si è spopolata, ma che ha un attivo centro di incontro.

Da un anno il Sermig si occupa anche della parrocchia di Maria Regina della Pace, a Barriera di Milano, per abitare il territorio, in luoghi difficili, dove – ha spiegato la presidente del Sermig – ci sono spaccio, prostituzione in cambio di droghe, minimarket che vendono alcol a tutte le ore, abitazioni fatiscenti, alloggi piccoli e sovraffollati, in cui vengono dati in affitto posti letto e addirittura sedie per dormire.

Con le forze e la passione che abbiamo vogliamo continuare a occupare gli spazi dei nostri quartieri – ha concluso Rosanna Tabasso – per restituirli alla popolazione e fornire ai giovani opportunità di abitazione, crescita, cultura, aggregazione.

Nel dibattito in Commissione, il presidente Vincenzo Camarda (PD) ha sottolineato l’importanza dell’attivazione di un Tavolo sul tema delle dipendenze, come chiesto dalla Commissione all’Assessorato competente, e di un confronto continuo sull’abitare e su nuove povertà e servizi di domiciliarità. Ha quindi evidenziato la necessità di intervenire sui minori stranieri non accompagnati.

I principi di responsabilità, solidarietà e fraternità, scritti nella storia del Sermig, nati nel Cattolicesimo sociale e nella Sinistra sociale, sono fondamentali nella nostra società – ha affermato Tiziana Ciampolini (Torino Domani), condividendo l’appello per implementare i servizi integrati.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos) ha ringraziato il Sermig per il lavoro svolto e ha ribadito la volontà di attivare nuove politiche pubbliche di fronte alle crescenti povertà.

Claudio Cerrato (PD) ha sottolineato la necessità di aumentare gli aiuti sanitari specialistici per le persone fragili, in particolare per le persone senza fissa dimora e che hanno problematiche di dipendenza.

Preoccupazioni condivise anche da Ivana Garione (Moderati), che ha chiesto maggiori interventi sulla domiciliarità e per affrontare l’emergenza abitativa.

Il Sermig offre servizi di altissimo livello – ha ribadito Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), auspicando ulteriori occasioni di confronto in Commissione.