Torino ha scelto di ridurre l’intensità dell’illuminazione pubblica

palazzo civico - ph Comune Torino

Ad Hannover da fine luglio l’acqua calda è sparita da tutti gli edifici pubblici. Decisione forse un po’ estrema ma necessaria secondo l’Unione Europea. Anche le città in Italia si stanno organizzando per ridurre i consumi energetici, tra limiti ai condizionatori, porte chiuse nei negozi e luci spente. Il Regolamento Ue induce all’austerity energetica per raggiungere il traguardo del taglio al consumo di gas del 15% fino al 31 marzo 2023. Non ci sono vincoli stringenti ma raccomandazioni.

Torino ha scelto di ridurre l’intensità dell’illuminazione pubblica, mantenendo invariati gli orari. In vista dell’autunno e del riavvio degli impianti di riscaldamento, l’assessorato all’ambiente ha chiesto poi ad Iren, il distributore della città, di ridurre di due gradi la temperatura degli uffici pubblici.

Forti raccomandazioni ma nessuna ordinanza a Milano da parte del sindaco Sala, che ha chiesto agli esercizi commerciali in città di tenere le porte chiuse, anche se provviste delle cosiddette “lame d’aria”, i dispositivi che consentono di creare una sorta di barriera tra l’ambiente interno e quello esterno. La Giunta ha anche raccomandato di non scendere sotto i 26 gradi negli uffici, nelle case e nei negozi. Attenzione anche agli interruttori, con l’invito ai dipendenti pubblici a spegnere le luci a fine giornata.

A Roma tenere la porta aperta nei negozi ed esercizi con aria condizionata è proibito: si rischia una multa da 25 a 500 euro. E alle prescrizioni di legge il Comune da marzo ha affiancato anche le raccomandazioni, con l’invito a “stirare solo il necessario”, azionare la lavatrice solo a pieno a carico, tenere i termosifoni a 18-19 gradi.

A Genova, l’amministrazione comunale ha avviato azioni per il risparmio energetico “sostanzialmente su due fronti”, spiega il vice sindaco Pietro Piciocchi, che ha anche la delega al Bilancio. “Da una parte, stiamo cercando di rinegoziare il nostro contratto con il gestore. Poi, “c’è tutta una componente di buone pratiche, a cominciare dall’utilizzo dei condizionatori e dell’illuminazione, seguendo in questo senso le direttive che sono arrivate dal governo”. Per quanto riguarda invece l’illuminazione esterna, “non abbiamo previsto alcuna modifica, alcuna riduzione: questo perché tutti gli impianti sono moderni e a bassissimo consumo. Anche l’illuminazione dei monumenti non è stata modificata e non intendiamo, almeno per il momento, applicare nessuno spegnimento anticipato”.