Ventisei anni di grande arte contemporanea a Torino

Artissima Torino

Dall’1 al 3 novembre torna per l’edizione 2019 Artissima, fiera internazionale di arte contemporanea che tutta la città aspetta e che accenderà l’autunno di arte di Torino. Ventisei anni di grande arte contemporanea in città.

Prima fiera dedicata all’arte contemporanea in Italia e tra le prime dieci al mondo, Artissima si presenta a Torino con la sua doppia anima. E’ un progetto inclusivo per la realtà del territorio che ogni anno conferma il suo radicamento e insieme la sua voglia di novità e scoperta. Artissima si muove in un rapporto costante con le realtà straniere essenziale per la città e con un patrimonio di persone artisti ed eventi ormai identificabile con Torino, in grado di travalicare i tre giorni di fiera e avere ricadute in tutta la città.

“Grazie a manifestazioni come Artissima, Torino è in grado di attirare l’interesse internazionale e proporre novità” ha evidenziato Maurizio Cibrario, presidente fondazione Torino musei. “Fare rete significa anche sostenere un’iniziativa che da 26 anni ha successo e segnala lo sviluppo straordinario di un’idea geniale”. La Fondazione sarà a fianco ad Artissima per portare in città un numero significativo di gallerie dell’arte mediorientali, un avvio strategico per il futuro, ma anche per il Premio della Fondation Pierre de Monaco, che arriverà a Palazzo Madama, e per un’antologica alla Gam dedicata a Paolo Icaro.

L’esperienza di Artissima ha portato per il 2019 anche a una nuova collaborazione, il progetto Art Mapping in Piemonte, che valorizza non solo l’arte contemporanea ma una serie di luoghi di interesse che, novità dell’edizione numero 26, costituiranno una location per le visite della stampa estera, in arrivo numerosa in città nei giorni della fiera. Che Artissima riveli ogni anno sorprese e una prospettiva ben salda nel presente, che indaga attraverso l’arte contemporanea, è confermato dalle tante novità dell’edizione 2019 di una fiera ormai dotata di un’identità salda, quella della sua curatrice Ilaria Bonacossa. Tra le pillole non solo l’Hub Middle East, che vedrà impegnata la Fondazione Musei, ma anche il decennale di Back to the future e Artissima Project, una proposta culturale a tutto tondo che vedrà coinvolta l’arte anche in spazi e luoghi fuori dalla fiera. Non mancheranno all’appello le Officine Grandi Riparazioni, che sulla scia del progetto 2018 dedicato al suono, quest’anno ospiteranno Artissima Telephone nei locali del Duomo, una mostra dedicata all’ossessione quotidiana del telefono, uno strumento che, come confermato dal presidente di Ogt Fulvio Gianaria, viveva in luoghi privati e oggi è diventato protagonista di una scena pubblica e ipercontrollata, allo stesso tempo prigione e opportunità, dunque spazio privilegiato per la ricerca artistica.

La gabbia sarà anche quella della censura, una delle due facce del tema affrontato da Artissima nel 2019, dedicata a Desiderio e Censura. Da questa esplorazione, come ha spiegato Ilaria Bonacossa, parte la nuova identità visuale di Artissima 2019. “Una bipolarità, quella tra desiderio e censura – ha detto la curatrice – con cui l’arte si scontra e che è legata alla società in cui viviamo, alla libertà e alla rottura dell’ordine. C’è poi un interessante rapporto tra la censura e il mondo digitale, la censura infatti riguarda anche il mondo dei social che ci ha impedito di diffondere il video dell’edizione 2019 ritenendolo nudo implicito. L’algoritmo ha mostrato così il suo potere censorio davanti alle opere d’arte: ma i social servono a tutti noi per comunicare, da qui l’interessante riflessione su questo tipo di censura”.

Tra i padiglioni dell’Oval, dal 1 al 3 novembre, saranno presenti 2018 gallerie da 43 paesi, tra cui 129 straniere, a confermare l’attrattiva internazionale. Attesi più di cinquantamila spettatori per una tre giorni che vedrà padiglioni speciali, sezioni rinnovate, artisti emergenti e nuovi premi assegnati. Non mancheranno gli spazi per i bambini, il dinner party con lo chef stellato e nemmeno le interviste ai personaggi rilevanti, che circoleranno in rete per scaldare l’attesa della fiera.