Borgo San Donato e la sua Casa del Quartiere

rana san Donato - ph comune Torino

Un edificio storico di Borgo San Donato, al civico 18 di via Saccarelli, che era stato un lavatoio, poi sede di bagni pubblici, dopo ancora centro civico della Circoscrizione 4, con una sala riunioni un tempo molto usata anche da partiti, movimenti e associazioni. A un certo punto, aveva anche ospitato una biblioteca di quartiere, più precisamente un punto prestito, che l’amministrazione circoscrizionale di allora aveva voluto intitolare nientemeno che al Vate in persona, Gabriele D’Annunzio.

Un edificio non grande ma dalla storia imponente, insomma, ben tenuto e sin dalle origini impreziosito, all’esterno, da numerose rane raffigurate in bassorilievo. È qui che si è svolto l’ultimo sopralluogo della IV commissione Servizi sociali- presieduta da Vincenzo Camarda – che negli ultimi mesi alterna alle sue numerose attività istituzionali le visite conoscitore alla diverse Case del Quartiere. Perché è proprio questo l’assetto attuale dell’edificio, “la casa delle rane”, ora gestito da un’associazione di secondo livello (ovvero, formata a propria volta da altre associazioni) che ha preso appunto il nome di Associazione Casa delle Rane.

I consiglieri e consiglieri hanno incontrato Cristina Conti, la responsabile delle attività in ambito welfare che si svolgono in quello che è ufficialmente definita “Casa di quartiere +Spazioquattro”. Attività che si affiancano a quelle culturali e di sportello informativo, grazie all’impegno di una mezza dozzina di dipendenti dell’associazione, spalleggiati dall’indispensabile energia di una trentina di volontari, in realtà quasi tutte donne, come ha tenuto a sottolineare la responsabile welfare di +SpazioQuattro.

Dal punto di vista finanziario, è decisivo il sostegno fornito dalla Compagnia di San Paolo. Se il periodo più duro della pandemia ha visto l’attività concentrarsi soprattutto sulla distribuzione di pacchi viveri per gli abitanti del borgo più in difficoltà (i nuclei famigliari aiutati in questo modo sono arrivati ad essere 800, rispetto ai 160 attuali), ora le azioni hanno ripreso a coprire uno spettro più ampio di bisogni: ascolto e orientamento ai servizi, supporto nella stesura dei curricula per le domande di lavoro, contributi economici per le spese educative, sostegno psicologico. Poi ancora corsi di alfabetizzazione informatica, soprattutto per i residenti più anziani, il bookcrossing nei negozi della zona, i laboratori teatrali e musicali, la sala lettura con i libri in prestito, doposcuola per i bambini…

Il tutto, in stretta collaborazione con gli uffici comunali dei Servizi sociali e con rete delle parrocchie. Perché San Donato, è stato ricordato nel corso dell’incontro, è un quartiere molto stratificato dal punto di vista sociale, con zone più agiate economicamente (è il caso di quella tra corso Francia e via Cibrario) ed altre con una maggiore quota di fragilità sociali, come quella che da via San Donato scende verso corso Regina Margherita.