A New York un’antenna del Piemonte per intercettare investimenti

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Il Piemonte rafforza i rapporti con gli Stati Uniti sulle opportunità offerte nei settori dell’aerospazio, della salute e dei servizi agli studenti, ma non solo. Il Centro Estero per l’Internazionalizzazione (società in house della Regione Piemonte che si occupa di agevolare il processo di internazionalizzazione delle imprese del territorio e di attrarre investitori esteri), Margalit Startup City New York, società di sviluppo economico che costruisce e gestisce centri internazionali tematici di innovazione nel mondo, e il fondo di investimento israeliano Jerusalem Venture Partners hanno firmato un accordo che mira a incoraggiare la cooperazione tra imprese piemontesi e americane. Il Piemonte avrà così a New York un punto di riferimento e un canale privilegiato per facilitare i contatti tra i due territori e identificate le aree di interesse per la collaborazione, promuovendo affari, scambio di tecnologie e investimenti. Saranno offerte informazioni e supporto alle imprese per districarsi attraverso la burocrazia e individuare le migliori aree su cui puntare. Inoltre, sarà fornita assistenza alle aziende statunitensi già operative in Piemonte.

“L’apertura di questo punto di riferimento negli Stati Uniti è di fondamentale importanza perché dice agli imprenditori esteri che il Piemonte è il posto che cercano per investire i loro soldi e creare lavoro – afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. Con Ceipiemonte stiamo lavorando per fare in modo che tutti quegli ostacoli che un’azienda americana potrebbe incontrare per portare in Italia i suoi capitali vengano rimossi. Essere capaci di facilitare l’arrivo di investitori e mostrare chiaramente quali sono i vantaggi di produrre in una regione come la nostra è un tassello fondamentale per vincere le sfide che ci attendono. Quando pensiamo al Piemonte come alla patria italiana dell’automotive, dell’aerospazio e della manifattura lo facciamo perché vogliamo dare ai cittadini un futuro di occupazione qualificata e in crescita”.

“Solo negli ultimi dieci mesi abbiamo intercettato 30 aziende statunitensi interessate a conoscere il nostro ecosistema per un possibile investimento e per circa 20 di queste è in corso una nostra assistenza puntuale e personalizzata: questo accordo darà una forte accelerazione al loro processo di insediamento”, sottolinea il presidente di Ceipiemonte Dario Peirone.

Le aziende Usa in Piemonte

Le aziende statunitensi che operano in Piemonte sono circa 200 (con oltre 380 unità locali) e danno lavoro a più di 28.000 persone. I comparti produttivi che le vedono impegnate sono i più svariati ma a fare da capolista, con più di 150 aziende, è il manifatturiero, che comprende automotive e aerospazio. Subito dopo, con circa 90 aziende ciascuna, si trovano i settori del commercio e dei servizi. Il comparto costruzioni/ingegneria/energia conta una quarantina di imprese, l’agroalimentare una decina.

L’area geografica in cui sono più presenti è quella di Torino (231 sedi operative), seguono la provincia di Novara con 48 sedi, quella di Alessandria con 38, le 32 del Cuneese, le 15 di Asti, le 8 di Biella, le 7 di Vercelli e le 2 del VCO.

Imprese in arrivo

Le imprese statunitensi che hanno aperto un canale di interlocuzione per investire in Piemonte sono numerose e attive nei comparti produttivi più differenti. Tra quelli legati alla manifattura c’è un’azienda specializzata nella produzione di materiali compositi per il settore dell’aerospazio, delle energie rinnovabili e dell’elettronica che sta pianificando la costruzione sul nostro territorio di uno stabilimento. Nel settore tecnologico ed energetico spicca una società che si occupa della produzione dell’idrogeno dalla polvere di alluminio e che sta valutando di aprire in Piemonte il suo quartier generale europeo.

Anche il comparto dei servizi per gli studenti è diventato interessante per gli investitori USA. Ne sono un esempio due aziende interessate a ricevere opportunità d’investimento per aprire una student house e degli spazi di coworking a Torino. In campo logistica e real estate, numerosi i grandi player con cui sono in corso azioni finalizzate alla ricerca di opportunità localizzative. C’è poi il settore salute, che si divide tra chi vuole aprire sedi per fornire servizi e chi vuole investire per potenziare realtà locali in fase di incubazione. Questo caso è rappresentato da fondi d’investimento che hanno mostrato interesse a conoscere aziende e startup piemontesi del settore Life Sciences. A completare la fotografia, a livello trasversale, anche un importante acceleratore statunitense sta mostrando interesse ad aprire la sua seconda sede europea in Piemonte.

Considerando il complesso delle aziende statunitensi intercettate, si stima un valore monetario di investimento di circa 200 milioni di euro e una ricaduta occupazionale di circa 800 nuovi addetti.