Fiorentina alla finestra: a metà luglio possibile esclusione della Juve dalla Conference

Allegri - ph profilo fb ufficiale Juventus

Tutti a “beneficiare” delle penalizzazioni della Juve. Prima il Milan entrato in Champions dopo le penalizzazioni nella classifica di Serie A. Ora potrebbe toccare alla Fiorentina che potrebbe entrare nella prossima Conference per via del “processo” alla Juve per le presunte violazioni del Fair Play finanziario. Lo scenario più probabile è che il primo grado si concluda a Nyon entro metà luglio. L’eventuale appello di Madama sarà rivolto direttamente al Tas, senza un secondo grado davanti ai giudici Uefa. L’obiettivo è avere una risposta entro fine luglio/primi di agosto, così da completare la lista delle squadre iscritte al sorteggio dei playoff di Conference (il 7 agosto).

L’Uefa ha chiesto alla procura di Torino e alla Figc tutti i documenti che sono stati prima tradotti e poi studiati dagli inquirenti. I colloqui tra Torino e Nyon sono iniziati da tempo. Conclusa la fase investigativa si passerà a quella dibattimentale: soltanto allora il club bianconero potrà dialogare con il giudice che segue il caso e che preparerà il rapporto finale. Completata anche la seconda fase, il giudice farà la sua proposta al club che ha il diritto di opporsi, contestare i temi, chiedere modifiche. Quindi, la proposta finale andrà ai giudici per la decisione.

I bianconeri hanno firmato a fine 2022 un accordo triennale, un “settlement agreement”, con l’Uefa. Il settlement è un percorso meno punitivo per i club, a patto però che gli obiettivi siano raggiunti e che le dichiarazioni siano corrette. Nel caso specifico della Juve, la punizione globale (multa di 23 milioni) è stata ridotta a 3 milioni. Il mancato raggiungimento degli obiettivi comporterà un aumento della multa, da 4 fino ai 23 milioni totali, cioè senza più sconto, più limiti alla rosa e al mercato. C’è poi un altro scenario peggiore. Se il giudice dovesse considerare molto gravi le violazioni, potrebbe dichiarare nullo il “settlement”: si arriverebbe così a una sanzione senza “trattativa”.

Si era diffusa la voce che la Juve, non proprio contenta di andare in Conference, avrebbe potuto rifiutare la partecipazione. Un club che rifiuti di partecipare alla coppa per la quale s’è qualificato rischia una multa e anche peggio, e ci sarebbero conseguenze anche per la federazione cui appartiene. In realtà è molto più probabile che, dialogando con il giudice, la Juve capisca che la squalifica di un anno sia una prospettiva realistica e quindi la accetti senza opporsi. Il buon senso suggerisce che, in presenza di una squalifica di un anno, e la prospettiva di “saltare” la Conference, la Juve non vada al Tas. Discorso diverso in caso di un’esclusione più pesante, dai due anni in su. Questa precluderebbe un’eventuale Champions e spingerebbe la Juve a rivolgersi ai giudici di Losanna.

Il discorso sulla Conference porta al Mondiale per club che debutta nel 2025. La prima edizione si svolgerà negli Usa. Qualcuno teme che non partecipare alla Conference sia un problema perché al Mondiale si qualificano le 4 ultime campioni d’Europa e le 8 con il miglior ranking Uefa. Vale solo il ranking conquistato in Champions: i risultati nelle altre due coppe (Europa League e Conference) non entrano nel conto, quindi la Juve non aggiungerà punti nel ‘23-24 in ogni caso. Il Mondiale per club è difficile da conquistare perché Milan e Napoli possono superare i bianconeri con i risultati della prossima Champions.