La fondazione Faro si rinnova per continuare ad assistere i più deboli

La fondazione Faro si rinnova per continuare ad assistere i più deboli - ph comune torino

Alla presenza dei vertici della fondazione e di autorità civili e religiose è stato inaugurato l’hospice “Ida e Sergio Sugliano” della Faro, da 14 posti letto, in strada comunale San Vito Revigliasco 34 a Torino. La fondazione Faro, attiva da 40 anni, conta su tre hospice e 217 operatori che assistono a casa e in hospice persone che, colpite da grave malattia, necessitano di cure palliative, e le loro famiglie. Nell’ambito delle cure palliative, la Faro svolge inoltre un’importante attività di ricerca medico-scientifica.

Ho sempre apprezzato l’impegno della Faro – ha affermato l’arcivescovo emerito di Torino, Cesare Nosiglia – e l’inaugurazione della rinnovata struttura conferma il grande e costante impegno nei confronti dei più deboli. L’hospice è un’opera sempre più necessaria – ha aggiunto – per accompagnare le persone alla fine della propria vita. Vita che va sempre salvaguardata in quanto dono. Nosiglia ha quindi ringraziato i tanti benefattori che sostengono la Faro, sia a Torino che a Carignano.

La presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, ha ribadito la vicinanza della Città di Torino alla Faro. La Città – ha affermato la presidente – condivide il modello di assistenza della Faro, che opera in maniera diffusa sul territorio e offre a pazienti e famiglie servizi straordinari. Un grande lavoro quotidiano – ha concluso Maria Grazia Grippo – che è un punto di riferimento per la nostra comunità, anche dal punto di vista professionale.

Prima dell’inaugurazione, a Palazzo Civico, la commissione Sanità e Servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda, aveva proprio ospitato il direttore generale della Faro, Luigi Stella e il responsabile della Direzione sanitaria, Alessandro Valle, che hanno illustrato ai consiglieri le attività della Fondazione e alcuni dati che rappresentano la forza e il valore dell’ente che, nel 2022, ha seguito 1.135 pazienti seguiti nell’assistenza domiciliare e 431 persone ricoverate, grazie a medici, psicologi e volontari.

Attività di assistenza,ma anche attività di formazione e ricerca, con particolare riferimento alle cure palliative nelle patologie non oncologiche. Nel corso della riunione, da parte del consigliere Silvio Viale, è emersa la proposta di conferire il Sigillo civico all’oncologo Oscar Bertetto che, insieme ad Alessandro Calciati, recentemente scomparso, diede vita alla Faro, primo ente in Italia specializzato in cure palliative. Il presidente della Commissione ha quindi annunciato la volontà di intraprendere l’iter per attribuire l’onorificenza da parte del Consiglio Comunale.