San Camillo: un polo di eccellenza per la riabilitazione

Una carrozzina hi-tech sperimentale, progettata e testata con il contributo del Presidio San Camillo - ph comune Torino

La IV commissione Sanità e servizi sociali, presieduta da Vincenzo Camarda, ha incontrato i vertici del Presidio Sanitario San Camillo , centro di eccellenza nelle terapie riabilitative situato nei primi contrafforti della collina torinese, in strada Santa Margherita. Al centro dell’incontro, la presentazione del Bilancio sociale 2022 e del Presidio Sanitario nel suo insieme. Fondata dai Padri Camilliani più di un secolo fa, come residenza per i propri studenti, la struttura venne poi riconvertita a sanatorio e successivamente, a partire dal 1972, divenne il primo centro di riabilitazione in città. Il presidente della IV commissione, Vincenzo Camarda, con il direttore generale sanitario del Presidio San Camillo, Marco Salza. Convenzionato con la Regione Piemonte alcuni anni più tardi, divenne Presidio Sanitario – equiparato alle strutture pubbliche – nel 1990. Con 120 posti letto, 210 dipendenti, 12 palestre di riabilitazione e una quarantina di fisioterapisti, oltre a un servizio di radiologia, la struttura ha ospitato l’anno scorso quasi un migliaio di pazienti, per complessive 36mila giornate di ricovero. Nel 67% dei casi si è trattato di pazienti neurologici, ad esempio persone reduci da gravi episodi di ictus.

I casi risoltisi con la piena riabilitazione e il rientro a domicilio del paziente sono stati l’85% circa (la rimanente quota ha visto inserimenti in RSA o altre strutture sanitarie). Il San Camillo è anche un centro di formazione, in collegamento con l’Università degli Studi di Torino: l’anno scorso, al netto dei corsi universitari, si sono tenuti quasi una sessantina di momenti formativi. Il Bilancio sociale viene redatto ogni anno dal 2012, è stato spiegato durante la riunione, come prodotto complessivo dell’impegno di tutte le persone che lavorano nella struttura.